La pillola del mattino: i vaccini per prevenire la meningite

La pillola del mattino

Un fattore che ha profondamente modificato l’epidemiologia delle meningiti batteriche è la disponibilità di  vaccini efficaci e sicuri.
L’esempio più clamoroso è quello rappresentato dall’introduzione del vaccino anti Haemophilus influenzae tipo b.
In Italia i dati del sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) riportano una drastica riduzione, da più di 80 casi per 100.000 abitanti in era prevaccinale a 0,2 casi per 100.000 abitanti nel
2015.8-10 Negli Stati Uniti si è osservata una riduzione dei casi del 99%, con un’incidenza inferiore a 1 caso per 100.000 bambini sotto i 5 anni.11,12
Anche per lo pneumococco la campagna di vaccinazione con il vaccino coniugato 7-valente e poi con il 13-valente ha ottenuto una diminuzione di oltre il 97% dei casi di malattia invasiva dovuti ai sierotipi vaccinali.
Infine, in Europa, il vaccino anti meningococco C è stato introdotto nei programmi vaccinali a partire dal
1999, quando l’incidenza era di circa 2 casi per 100.000 abitanti14 per passare nel 2010 a meno di 1 caso per 100.000 abitanti.15 Nell’insieme, nei Paesi sviluppati queste modificazioni epidemiologiche hanno determinato una netta prevalenza della quota di meningiti attribuibili a meningococco e a pneumococco, con una quota  marginale di quelle da emofilo

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