Milioni di milioni – Malvaldi

La penna di Malvaldi permette di trascorrere qualche ora in completa serenità, in una angolo di sicurezza emotiva  che è gradevole e allo stesso tempo rassicurante.

Si potrebbe pensare che i racconti siano banali e prevedibili, ma sta qui la bravura dell’autore: rimane sempre uno spunto di riflessione su cui indugiare.

Anche in questo titolo, che non fa parte della serie del bar Lume, ci si immerge in una realtà che ad un primo sguardo potrebbe sembrare arcaica, un piccolo paese sperduto tra i monti popolato da cacciatori che si conoscono tutti.

In un paese del genere ci vivo, ma come direbbe Molvaldi ci sono piovuta, per cui mi sono immedesimata molto bene!

Lo stile di Malvaldi è lineare con un ritmo incalzante che costringe a rimanere incollati alla pagina fino alla risoluzione del caso.

La peculiarità dell’autore è non prendersi sul serio, riconoscere i propri limiti, essere consapevole dell’opera che va a creare e questo fa si che ogni volta la lettura sia piacevole.

I personaggi trovano spazio per una evoluzione nello poco meno di duecento pagine, da macchiette si fanno vere figure tridimensionali foriere di sentimenti e recriminazioni, pochi dialoghi azzeccati permettono di comprendere la loro storia e dove mancano i particolari la nostra fantasia permette di colmare i vuoti.

Possono apparire stereotipati e in parte lo sono, espediente necessario alla comprensione delle azioni svolte, ma che non si fa limite alla sottostante sfaccettatura anche solo intuita delle varie personalità.

Una lettura leggera, piacevole ma che può lasciare il posto, soprattutto sul finale ad una riflessione sociale .

Se qualcuno lo ha letto e ne vuol parlare ci vediamo nei commenti .

⏭️ Prossima lettura “la ventisettesima città” Franzen che spero di riuscire a recensire domenica prossima

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