La pillola del mattino: l’omeopatia

L’omeopatia è un argomento molto discusso in questi giorni sia per la recente introduzione dell’obbligatorietà dei vaccini che per la morte del piccolo bambino di sette anni per una otite bilaterale curata, appunto, con metodi omeopatici.
Vorrei dunque, stamattina, parlare un po’ di questa pratica, in un modo che possa essere il più possibile oggettivo, senza pregiudizi, ma andando ad analizzare quello di cui in parole povere si sta parlando.
Prima di di tutto si deve contestualizzarne l’origine, infatti Samuel Hahnemann la ideò nel diciannovesimo secolo, periodo in cui la medicina tradizionale era ancora poco più che neonata, i rimedi erano i salassi e il microscopio ancora non era stato inventato, per cui nulla si sapeva di microbiologia e di citologia.
In quel contesto confuso Samuel Hahnemann decise di seguire un’intuizione che ebbe mentre traduceva un trattato in cui si parlava dei risultati dei test con la cinchona (da cui si ricava il chinino rimedio per la malaria):assunse piccole dosi di corteccia della pianta e osservò che si avevano gli stessi sintomi della malattia, ma senza la febbre alta.
Con questi risultati pensò che il modo di relazionarsi con i farmaci dovesse essere diverso e nacque così: la legge dei simili e l’utilizzo delle dosi infinitesimali dei rimedi.
Fino a questo punto tutto aveva un senso, in un mondo in cui le conoscenze che noi abbiamo oggi di chimica, farmacologia, microbiologia erano un miraggio; ma la comunità scientifica di ogni epoca è sempre stata molto sospettosa e non fu criticato il concetto della legge dei simili, ma l’idea che la malattia fosse uno stato soggettivo del paziente e non uno stato oggettivo con una causa su cui agire.
Samuel Hahnemann non riusciva a spiegarsi perché le malattia croniche non venissero del tutto guarite dal suo rimedio, così ideò il concetto di miasma, una sorta di predisposizione alla malattia.
Quindi alcuni pazienti riuscivano a guarire delle loro malattie, altri dopo una breve remissione tornavano ad ammalarsi.
Negli anni il rimedio omeopatico è sempre stato fonte di curiosità e di sperimentazione, ma nessuno degli studi condotti ha portato a nessun risultato, l’omeopatia non genera alcuna reazione chimica a livello cellulare e per questo motivo non è possibile affermare in alcun modo che siano efficaci; è possibile però affermare il contrario: di fronte ad un batterio l’antibiotico riesce ad ucciderlo, l’omeopatia no.

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