Du côté des livres: Alabama – Barbero

La vicenda di un eccidio di neri durante la Guerra di Secessione. A raccontarla in modo fluviale, trascinante, inarrestabile, l’unico testimone sopravvissuto, Dick Stanton, soldato dell’esercito del Sud, stanato e pungolato in fin di vita da una giovane studentessa che vuole ricostruire la verità. Verità storica e romanzesca, perché Barbero inventa una voce indimenticabile, comica e inaffidabile, logorroica e irritante, dolente e angosciosa, che trascina il lettore in quegli abissi che ancora una volta si sono riaperti.

Sembra fermarsi il tempo, dopo aver corso indietro fino all’inizo del secolo scorso.
Immobile come solo i vecchi sanno renderlo, il tempo si riposa e si cura le ferite, guardando, quasi inerme ciò che ha accolto.
Dal basso, come una forza sconosciuta e paranormale, sembrano uscire odori, colori, immagini ignote ai più, ma non ad Alessandro Barbero che deve aver studiato così a fondo le fonti disponibili da riuscire ad immaginare un passato così lontano, presente negli occhi di alcuni, forse dei più, solo attraverso le immagini di “Gone with the wind”, rese sopportabili dal famoso film del ’39 di Fleming.

Il disagio rimane appiccicato addosso come pece, attraverso lessico e stile Barbero ci apre gli occhi, con violenza e ci obbliga a vedere, stimola i sensi per costringerci a capire e noi inermi non possiamo che vivere quella esperienza, attraverso i ricordi di un veterano della Guerra di Secessione Americana.

Le radici del razzismo non sono coperte, sono i fatti a parlare, attraverso dei dialoghi in forma indiretta che sono il miglior modo di sputarci in faccia la realtà.

Razzismo, violenza, indecenza, ma tanta povertà, fame indigenza, sono i veri protagonisti di questo libro una finestra su un mondo che non dovrebbe essere esistito, ma che a cercarlo, tra le pieghe della vita esiste ancora e Barbero ancora una volta ci obbliga a guardarlo e a cercarlo, ancora prima che nella realtà che ci circonda in noi, che non vogliamo, come l’ascoltatrice del racconto, ma che siamo scrigno di quell’immondo seme che a forza, quando ancora privi di coscienza, ci hanno ficcato nelle viscere: essere, per nascita, migliore degli altri.

Sono le parole che scorrono come un fiume in piena che portano, in un flusso disorientato di coscienza, a guardare ciò che non si vuol vedere, senza difese ci troviamo di fronte a barbarie e a quotidianità che spiegano, a voler capire, la realtà di oggi.

Barbero è uno storico e riesce attraverso questo titolo, a farci vedere la storia non solo a studiarla, ci trasporta dentro e così ci emoziona e ci appassiona.

2 Risposte a “Du côté des livres: Alabama – Barbero”

  1. Grazie, spero che possa piacerti quanto è piaciuto a me e che tu possa apprezzare Barbero in tutta la sua bravura

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