25 Aprile la festa della Libertà

Quante volte nella mia vita ho pensato che mi sarebbe piaciuto “fare politica”,quante volte mi son sentita dire che col solovivere si fa Politica.

Giorni come oggi in cui si ricorda il 25 aprile 1945, quando la Libertà tornò a fare parte della vita dei nostri nonni, si sente quasi la necessità fisica di dire qualcosa al riguardo, infatti i social, i giornali e anche le persone al bar parlano di questo e non solo per le ferie o per il giorno di lbertà dalla schiavitù de lavoro.

E’ in giorni come questo che ci si aspetta un attimo di riflessione o di osservazione della società in cui stiamo vivendo, i più giovani cercando di comprendere cosa significa questa giornata libera dalla scuola e i più anziani ricordando, ciò che per loro questo giorno ha significato.

Il 25 Aprile non è la festa di una parte politica è la festa per antonomasia, più importante di tutte le altre perché è la festa della Libertà, il bene più grande che mai potremmo desidare e della quale siamo ricchi in questo nostro paese.

Dunque oggi prendiamoci il tempo per gioire e godere di questa libertà, che è un bene naturale, che ci viene dato con la nascita, ma che anni fa e in molti paesi del mondo è stato rubato come il più vile dei furti, strappato e nascosto nelle profondità di un regime; altre persone ne hanno soggiogate altre senza alcun motivo valido ed è stata dura rinconquistarla, ma quel giorno, quel mercoledì ha segnato una linea tra ciò che è giusto e ciò che non lo è: tra la libertà e l’oppressione.

Sono le persone che decidono in quale mondo vivere, non ci sono entità superiori che decidono per noi, quindi possimo decidere ogni giorno se questa realtà ci piace o meno e possiamo cercare di avere un ideale e ad esso riferirci: certo cadremo, cederemo alle lusinghe del nostro tempo, ma ci rialzeremo e avremo quell’ideale di Libertà ad accoglierci e consolarci, ricordandoci che non è mai troppo tardi per essere liberi.

Buon 25 aprile a tutti, ma proprio a tutti, anche a coloro che quel giorno uscirono sconfitti, perché possano capire che non è con il terrore, con l’oppressione e con la violenza che si ottengono risultati duraturi, perché ci sarà sempre in un tempo e in luogo qualche uomo che non vorrà essere oppresso.

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