La pillola del mattino: il fine vita

A volte scompaio per un po’, di solito è perché i pazienti mi assorbono e dedico a loro tutto il mio tempo.

Questi giorni sono stati davvero molto intensi, da un punto di vista fisico di sicuro, ma soprattutto emotivo.

Un turbinio di emozioni mi hanno attrevarsata e mi hanno in parte sconvolta, perché il contatto con i pazienti ha sempre qualcosa da insegnare e ogni giorno che passa sono più contenta della scelta che quattro anni fa ho fatto: esercitare solo per loro, non per l’ASL, non per un padrone.

Sono stati pazienti terminali, con le loro famiglie ad occupare tutto il mio tempo, pur cercando di ritagliarne un po’ per coloro che, pur essendo in condizioni di salute migliori, ne avevano bisogno.

In questa distribuzione del tempo a farne le spese è stata la mia permanenza sui social.

Il tempo trascorso con un essere umano che sta morendo è così prezioso, per tutti, per il medico, per i familiari per lui stesso: si impara ad apprezzarlo quel tempo.

Un tempo dilatato e scandito dai respiri che si fanno mano mano più veloci fino a quando rallentando annnunciano che il momento sta arrivando;

l’impotenza pervade chi è lì intorno a quel letto, ma se si è intorno al suo letto, nella sua camera, ci si accorge che qualcosa di naturale invade l’aria e l’accettazione di quel momento è quasi automatica.

Non mi abituerò mai a quella dimensione, ogni singola volta piango, perché quei pazienti li ho incoraggiati, ho sperato con loro di riuscire a fare qualcosa, ho combattuto, ma alla fine quell’avversario vince sempre la guerra: ma il mio modo di umiliarlo è essere lì con il paziente e con la sua famiglia.

Ed è incredibile: diventi parte di quella famiglia, condividi quei momenti, che diventano dolci, lenti, umani in un modo che difficilmente si riesce a trovare in altre situazioni: più di una nascita, più di una festa.

Se i familiari vogliono il fine vita a casa, incoraggio sempre questa scelta e li accompagno, anche se questo vuol dire essere più assente, sparire dalla vita delle altre persone, ma credo che ne valga la pena.

Quindi spero che mi perdoniate se in questo periodo non ci sono stata, ma almeno tre pazienti hanno lasciato questo mondo e il mio tempo apparteneva a loro.

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