la pillola della sera: attacchi di panico – considerazioni personali 2

Il problema più grande e l’impegno maggiore da parte del medico si ha nei primi tempi  quando il paziente ha deciso di assumere la terapia, ma questa necessita a volte di mesi prima di funzionare: mi è capitato spesso di dover correre da queste persone in presa ad un attacco di panico nel cuore della notte, ricominciare a visitarli, tranquillizzarli e poi rispiegare che il tempo è necessario e che meno serotonina più tempo sarà necessario per stare bene.

Molti dei pazienti che sono riuscita a curare nel mio studio, senza dover ricorrere allo psichiatra, mi sono grati come se fossi io quella che ha qualche merito, come dico sempre:

ho solo fatto il mio mestiere: ascoltare, supportare e cercare di guarire il paziente.

Il mio mestiere non è uno di quelli solitari, il mio mestiere ha bisogno di due attori e se uno dei due è assente, non è possibile combinare nulla di buono.

 

Spero che questo breve viaggio all’interno del mondo degli attacchi di panico possa essere stato utile, se avete dubbi al solito potete chiedere nei commenti oppure nell’apposito spazio.

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