La pillola del mattino: i vaccini sui social

Come molti di voi sapranno mio fratello Marco non solo ogni giorno condivide su Facebook le mie pilloline, ma le traduce anche in spagnolo, quindi colgo qui l’occasione per ringraziarlo di cuore per tutto il tempo che dedica a questo mio progetto.

Per quanto riguarda Twitter sono io a frequentarlo, preferendolo come medium rispetto a Facebook.

Mi piacerebbe stamattina condividere la mia esperienza con voi.

Ho passato l’ultima settimana a cercare di discutere in maniera equidistante della questione vaccini su Twitter, sia con vaccinisti che antivaccinisti, cercando prima di tutto di comprendere le ragioni che stanno alla base delle convinzioni di questi ultimi, conoscendo molto bene quelle che guidano i primi.

Non posso dare dati precisi, perchè non ho condotto uno studio, ma solo aneddoti, del tutto limitati a questa osservazione personale, quindi senza alcun valore né statistico, né scientifico.

L’emozione che ho trovato da ambedue le parti è la paura.

Chi critica i vaccini, in verità molti di essi non criticano la vaccinazione come presidio medico, ma la loro composizione, temono che le case farmaceutiche e gli operatori sanitari possano trarre dei vantaggi economici, altri invece mettono in dubbio proprio il concetto di vaccinazione, cioè come il sitema immunitario risponde ad essa, negando tutto quello che da diverse decine di anni la fiosiologia ha studiato e capito.

Non mi aspettavo nulla di diverso, con il primo gruppo ci si dialoga, ammettendo i limiti della vaccinazione, discutendo su eccipienti e composizione; ho avuto discussioni appassionanti con alcuni di essi, arricchendo la mia cultura medica con storie di malattie che stanno alla base della loro idea; purtroppo col secondo gruppo non sono riuscita, colpa mia, ad instaurare un dialogo, per adesso, perchè non riesco a porre una base comune su cui iniziare una discussione, vengono negate le basi fisiologiche, il funzionamento del sistema immunitario.

La sorpresa più grande l’ho avuta, però,  da coloro che difendono le vaccinazioni.

L’atteggiamento è spesso molto simile, si parte dalla convinzione che la medicina sia una scienza quando di certo in medicina c’è ben poco; infatti ciò che permette di fare scoperte è proprio il pensiero critico, il metodo scientifico si basa sulla riproducibilità di un evento, non su aneddoti.

Quindi in conclusione, mi sono trovata aggredita da entrambe le fazioni, gli uni perché se sono un medico sono di sicuro collusa con BigPharma, gli altri perchè gli antivax dovrebbero sparire dalla faccia della terra.

Ora vorrei darvi la mia opinione: la paura che muove queste emozioni deve essere sedata, secondo me si sta guardando il dito ignorando la luna; infatti se la popolazione non si fida, o si fida ciecamente della scienza è perché ha bisogno di placare la propria ansia,  ma questo è qualcosa che si può fare solo affidandosi ad una persona competente in carne ed ossa, che oltre alle parole scritte possa inspirare fiducia anche col linguaggio non verbale: insomma cercate di lottare con la stessa forza, con la stessa determinazione affinché lo stato vi proponga un sistema di medicina generale fatto di medici che si prendono cura del paziente!

4 Risposte a “La pillola del mattino: i vaccini sui social”

  1. Dott.ssa Silvia nel mio piccolo cercherò di spiegare ai miei cari e vicini quanto sono importanti e vere le sue parole, affinche’ si possa verificare l’ombra della possibile considerazione, sempre da piu’ persone fino al possibile cambiamento sociale che solo volendo, col tempo, potremo ottenere.

  2. Seguo sempre le tue pillole,sempre interessanti,Se Fossi più vicino ti prenderei come medico di base ,continua così

    1. Grazie ! Ho fatto una scelta totalmente controcorrente, rinunciando alla convenzione con il SSN e la sua corposa componente economica, per praticare la medicina generale in libera professione!
      Strada facendo, lavorando come sostituto dei MMG mi sono resa conto che quel tipo di modo di affrontare la pratica medica non si confaceva per tempi e modalità alla mia immagine mentale dell’ essere medico!
      Così sono diventata un povero, piccolo medico di campagna, ma molto felice!

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