La mia opinione sulla maleducazione sui social

In questi giorni mi sono imbattuta in una conversazione che ha stimolato la mia curiosità.

Un tweet in cui si discuteva sulla maleducazione a cui i social inducono, nel caso specifico si parlava di clienti che contattano professionisti su Whatsapp in modo colloquiale:

“Ciao, mi ha dato il numero una tua paziente, mi servirebbe una dieta quanto costa?”

Il messaggio  riportato non mi era apparso maleducato o inopportuno, forse confidenziale, ma adatto alla piattaforma utilizzata.

La conversazione non è andata molto bene, perché alla mia richiesta di spiegare il motivo per cui si giudicasse maleducato il messaggio sono stata umiliata in modo, di sicuro,  più maleducato di colui che si voleva giudicare.

Comunque spesso accade che ci si trovi in queste situazioni su Twitter, ma stavolta mi sono interrogata su cosa sia la maleducazione per me.

Per me non è importante dare del tu, oppure la richiesta del prezzo, come invece veniva rilevato da altri utenti.

Per me la maleducazione non è la forma, non è dare del lei o del tu o il titolo con cui ci si appella.

Amo essere chiamata Silvia e non dottoressa, perché più confidenziale, perché così si crea un rapporto più intimo che è il tassello fondamentale per conquistare la fiducia del paziente.

Trovo maleducato, invece, quando qualcuno mi chiama, senza che io lo conosca,  anche con tutte le gentilezze del caso, senza chiedere il prezzo, rivolgendosi a me con:

“Dottoressa ho avuto il suo numero dal tale, mi chiedevo se lei lavorasse anche di domenica dato che non avrei molta voglia di andare al pronto soccorso”.

Questo per me è maleducato, perché sono persone che potrebbero pagarmi anche il triplo della parcella, ma io non baratterò mai il rispetto con i soldi, mai la disponibilità con la fiducia.

Non aumenterò la mia parcella per dissuadere chi chiama solo la domenica o il giorno prima di partire per le vacanze, solo perché i pazienti di cui ho la fortuna di avere la fiducia possono chiamarmi a qualunque ora del giorno e della notte.

Dirò di NO perché la mia professionalità non ha prezzo e non permetterò a nessuno di dargliene uno.

 

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