Du côté des livres : Controcorrente – Huysmans

Uno dei pochi libri che ho riletto nella mia vita.

Lessi Controcorrente al liceo, lo trovai orribile, illeggibile, interminabile.

Per anni quel titolo e quell’autore hanno abitato stanze infrequentabili della mia mente, dove risiedono i ricordi più cupi, i meno allegri.

Sempre però, si è aggirato nei corridoi della coscienza, quasi a volersi palesare, a ricordare la sua esistenza; così un giorno, mentre cercavo altro nella mia biblioteca mi è capitato in mano: piccolo, molto più breve delle infinite pagine di cui si componeva nei miei ricordi.

Sembrava sussurrarmi timido: “sono qui, non ci vorrà molto, prova a leggere l’incipit e magari anche le pagine successive”.

Così ho fatto, con diffidenza, certa di lasciare il tutto a metà, ho iniziato e all’improvviso la magia mi ha avvolta, lo stile mi ha conquistata, la totale o quasi assenza di trama mi ha incantata.

Cos’era che avevo odiato a sedici anni e che oggi a quaranta ho adorato?

Cosa allora mi era negato e adesso mi è accessibile?

Per giorni ho cercato di capirlo, mentre leggevo e anche dopo averlo concluso; credo che fosse l’esperienza, non quella legata agli anni, ma quella legata alla conoscenza: i libri letti, le persone conosciute, il tempo trascorso a discutere, a pensare a filosofeggiare, il tempo che assume giorno dopo giorno un significato più confuso, in cui presente, passato, futuro si fondono in un unico insieme.

Huysmans riesce attraverso un unico personaggio a racchiudere la psiche umana, messa a nudo e resa vulnerabile a ogni tipo di nevrosi, senza l’armatura che la protegge può permettersi di sognare, di osare e di possedere: possedere un uomo che non può opporsi ad essa.

Jean Des Esseintes, il protagonista, ritirandosi dalla società cerca in ogni modo di nutrire la propria psiche ed è in questa ossessiva ricerca della perfezione che lo stile di Huysmans cattura fino a far respirare gli odori dei fiori, fino a sentir dolore agli occhi per il risplendere delle gemme con cui adorna la propria dimora, a tratti anche la nostra mente vacilla e ci troviamo a sperare che davvero la soluzione possa essere quella sorta di ascetismo, quella fuga dal mondo.

Una lettura che coinvolge, uno stile iperdescrittivo, una sconfinata quantità di nozioni che svelano la nostra ignoranza, ma che alla fine possono solo indurci a leggere, conoscere, studiare.

Una lettura da consigliare perché rimane dentro e di sicuro ci rende molto più colti.

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