Du côté des livres: Il libro delle case – Baljani

 

 

Mi è capitato sotto gli occhi come una luce, per caso, che ha risvegliato la mia curiosità.
Non sono rimasta delusa, una scoperta davvero piacevole e inaspettata.
Con uno stile originale e coinvolgente Bajani riesce a scardinare ogni chiodo che forma le sovrastrutture lasciando il posto a ciò che davvero è essenziale: le emozioni.

Le emozioni rimangono come echi nelle case vuote, i concetti stessi si fanno casa di emozioni proteggendole e amplificandole.

Lo stile, come accennato prima, è senza dubbio la caratteristica che più risalta, esalta una trama banale, la storia di una vita fatta di amore, paure, tristezza, odio, malinconia, liberata dalla pesantezza dei particolari, dei dialoghi spesso inutili.

I personaggi,quelli viventi, (ma possiamo davvero affermare che le case non abbiano una loro vita aldilà di coloro che la occupano?) seppure appena accennati sono tridimensionali, vivi, potrebbero essere ognuno di noi e la scelta di chiamarli con il nome comune di persona rende ancora più universale il concetto.

Difficile poter trasmettere il senso di fusione che si realizza durante la lettura di qeusto libro, ogni individualità si disperde e si fonde, appunto, con il resto, diventando parte di un tutto, quasi ancestrale, in cui spicca come emozione paradigmatica, fattasi casa per antonomasia la Tartaruga, vera chiave di lettura di tutto il libro.

Piena di sensazioni piacevoli ho lasciato questa lettura, felice per aver finalmente trovato un autore italiano che mi ha davvero completamente convinta

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