La sala d’attesa : Mercurio Loi

Siamo al numero sei, è vero, ma ho iniziato subito!

Mi capitò di leggere il suo arrivo su Dylan Dog, mi incuriosì, un po’ perché veniva definito l’ivenstigatore dell’intelletto, un po’ perché ambientato nella Roma del 1800, ma sopratutto perché per la prima volta il protagonista, Mercurio appunto, è brutto!

Ma non brutto per dire, proprio brutto esteticamente, nasone, stempiatura, orecchi a sventola, neppure troppo simpatico, supponente a tratti arrogante, ma con un modo di pensare, mamma mia, davvero straordinario.

Questo sesto numero è molto particolare, è una storia a bivi sceneggaita dal creatore del personaggio Alessandro Bilotta e disegnata da Sergio Ponchione, mentre i colori (eh sì è anche a colori e questo comporta un prezzo maggiorato, ma ne vale senza dubbio la penna ) di Nicola Righi; la copertina che vedete a inizo pagina è opera di Manuele Fior e per completezza il lettering di Alessandra Belletti.

In questa avventura si viaggia per Roma, nelle sue stradine rese ancora più caratteristiche dall’ambientazione ottocentesca, sembra di sentire odori scomparsi, che possiamo solo immaginare, di inciampare nei sanpietrini e di inseguire Pasquino sperando di scoprirne l’identità (forse lo faremo nel prossimo numero).

La scelta dei bivi risulta molto azzeccata perché aggiunge quel qualcosa in più alla storia, rendendola oltre che coinvolgente e molto bella, anche divertente.

Spero che possiate avere la possibilità di leggere questa collana perché, secondo me, è uno dei personaggi meglio riusciti di tempi Greystorm.

Buona lettura.

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