La pillola del mattino: sclerosi sistemica – esami di laboratorio

Buongiorno a tutti voi,

ci stiamo avvicinando ad un’altra festa, il 25 aprile e oltre a ricordare le motivazioni che ci spingono a festeggiarla, la liberazione di Milano dall’occupazione tedesca, volgio augurarvi tanto riposo e serenità.

La primavera è quel momento in cui tantissime persone iniziano a stare meglio, sia fisicamente che emotivamente, ma è anche quel periodo in cui molti pazienti si trovano a dover affrontare problematiche legate alla salute più meno gravi.

C’è chi soffre di allergia che vede risvegliarsi raffreddori e rinorrea oppure pazienti con scompenso cardiaco che avvertono molta difficoltà al movineto o ancora gli asmatici che a causa degli allergeno possono veder peggiorare la patologia di base.

A tutti questi pazienti va il mio pensiero e l’augurio di poter avere un medico di fiducia che possa, almeno in parte alleviare le loro sofferenze.

Venedo all’argomento del giorno non starò a dilungarmi molto, perché la diagnosi di sclerosi sistemica è sostanzialmente clinica e non laboratoristica.

In linea di massima se c’è il sospetto di malattia quello che si può fare è contralle la VES (velocità di eritrosedimentazione) e gli autoanticorpi (sempre attraverso un semplice esame dl sangue).

Gli anticorpi specifici per la sclerosi sistemica sono denominati ANA, nello specifico Scl-70.

Non è imprtante per il apziente conoscere queste sigle, ma se iol vostro medico avrà il sospetto diagnostico vi prescriverà una lunga batteria di esami tra cui anche questo.

E’ importante dire che la negatività non fa scartare l’ipotesi, questo a sottolineare che un esame non può sostiruire la visita del medico, per adesso!

A stasera con la disgnosi vera e propria.

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