Du côté des livres : Purity di Jonathan Franzen

Un tuffo nel tempo e nello spazio alla ricerca dell’origine di tutto col rischio di perdersi nel frammento di una storia intrecciata in modo così stretto quasi da non riuscire a distinguerne i fili.

Frenzen con uno stile sobrio e scorrevole, che non varia molto per tutto il testo riesce a dar vita a un dipanarsi di eventi partendo dal momento attuale, per poi scorrere avanti e indietro, disseminando indizi qua e là, dando vita a situazioni improbabili, ma solo per chi non sa, per chi non conosce.
Ti prende per mano e ti porta dove vuole e se in un primo momento tutto appare sopra le righe, quasi forzato e inverosimile, non servono molte pagine per capire che non poteva non essere così, date le premesse; a tratti ironico e sarcastico sa essere tenero e struggente quando i personaggi vivono emozioni profonde e che incideranno, distorcendo, levigando e perfezionando la loro personalità.

Il lessico utilizzato è ricercato senza essere aulico, appropriato ai contesti, riesce a inserire parole desuete in conversazioni ordinarie senza risultare inopportuno. Si attraversano molte situazioni che verranno analizzate e ogni volta il linguaggio si cuce addosso ai personaggi rendendoli tridimensionali. Sembra una cosa banale, ma è proprio l’immediatezza dei dialoghi, la loro vero somiglianza a far si che l’insieme risulti vivo e che le frasi e i concetti espressi possano rimanere impressi nella memoria prendendo quasi il posto dei ricordi.

Tutto questo è presente in Purity in cui prendono vita uomini e donne peculiari, particolari ma definiti così bene fin dal profondo, analizzati, anzi psicoanalizzati in modo così perfetto da far pensare che quella raccontata sia una storia vera e non un romanzo di fantasia.
La protagonista è tale perché è il fulcro su sui tutti i fili tendono, un minimo comune multiplo in vite che si sono incontrate per caso, proprio come accade nella realtà.
La sua vita è complicata, ma la sua personalità è forte e definita, così come quella di Tom, di Andreas, ma soprattutto quella di Anabel personaggio sublime, al limite della poesia tanto che io avrei intitolato il libro a lei, vera colonna portante di tutta la storia con la sua forza e i suoi ideali.

L’essenza del libro è tesa a cercare una purezza, un modo per raggiungere gli ideali in cui crediamo sporcandosi il meno possibile, ma proprio in quel meno possibile che sta tutta la differenza.
Possiamo credere di essere abbastanza puri, ma la purezza è un tutto o nulla, non esistono compromessi, se una molecola di sporco appare la purezza svanisce e poco importa che si tratti di pochi o tanti soldi, poco importa se decine di anni e di soprusi, di violenze e di privazioni possono giustificare quella macchia, essa c’è e la purezza svanisce…svanisce per non tornare mai più.

Un’emozione incredibile e non stupisce che sia stato considerato il miglior libro del 2016: quello che differenzia un libro scritto bene da un’opera d’arte è la capacità di far vivere i personaggi e di far vivere al lettore quella situazione e non di farlo assistere. Il rapporto madre- figlia, amante-amante, guru-seguace e molti altri sono analizzati così bene che la sensazione alla fine questo testo è quella di aver compreso tutti i personaggi e che ogni tassello sia al proprio posto.

Non posso che consigliarne la lettura che se anche impegnativa per numero di pagine non lo è per stile, contenuto e piacevolezza.

2 Risposte a “Du côté des livres : Purity di Jonathan Franzen”

    1. Grazie Linda, spero di non annoiare con queste mie opinioni sui libri, ma la lettura è un’altra mia grande passione.

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