I disturbi dell’alimentazione: anoressia, bulimia, abbuffata.

I disturbi dell’alimentazione principali sono:

Anoressia
Bulimia
Disturbo da alimentazione incontrollata

La caratteristica principale dell’anoressia è la magrezza causata da un’alimentazione finalizzato alla perdita di peso o al mantenimento di un peso inferiore alla norma. Il temine che di per sè vuol dire perdita di appetito non è esatto, poiché le persone affette vorrebbero mangiare, ma non lo fanno per la paura di ingrassare.
Non è necessario che la persona in questione sia molto sottopeso, quello che è importante è la volontà di voler controllare il proprio peso. Quasi mai il paziente anoressico vomita, ma al contrario non mangia, proprio per riuscire a controllare il proprio corpo. Inoltre è presente la distorsione dell’immagine corporea per cui il proprio corpo è percepito come grasso anche quando il paziente è sottopeso in modo patologico.
Questo porta alla convinzione che il peso oggettivo, anche se al di sotto del BMI sia troppo e quindi c’è la volontà di volerlo ridurre; ma al peggiorare della patologia peggiora anche la distorsione dell’immagine corporea motivo per cui si instaura un circolo vizioso che spesso può portare al pericolo di vita.

La caratteristica centrale della bulimia è un comportamento alimentare caratterizzato da abbuffate seguite da comportamenti di compensazione per evitare l’aumento di peso, quindi vomito autoindotto, uso di lassativi, di diuretici, di enteroclismi, digiuno, esercizio fisico.
Anche in questo caso c’è una distorsione dell’immagine corporea, ma il paziente bulimico non è magro in modo patologico per cui non è facile capire se la distorsione è presente o meno. E’ molto difficile con questi pazienti capire quanto siano ossessionati dal proprio peso, ma la personalità del bulimico è molto meno forte di quella dell’anoressico, la capacità di controllarsi è minore se non assente e l’autostima molto bassa, poiché nonostante vorrebbero non riescono a mantenere il peso che si sono prefisse se non con metodi di compensazione.

Il disturbo da alimentazione incontrollata è caratterizzato da abbuffate come quelle della bulimia, ma non ci sono compensazioni, per cui i pazienti sono sovrappeso o obesi.

Analizzando le cause senza dubbio è presente in modo molto evidente il fattore genetico, infatti l’ereditabilità dell’anoressia è stimata intorno al 58%, ma è la dipendenza psicologica dalle figure genitoriali, in particolare dalla madre con livelli anormali di ansia di separazione ad essere un fattore comune tra i pazienti affetti da questi disturbi. Sembra che l’anoressia e la bulimia siano strategie di diversione psicologica da temi conflittuali che riguardano la separazione e l’emancipazione dalle figure di attaccamento, cioè dalle figure che fin dalla nascita si sono prese cure di loro.

I farmaci sono poco efficaci in questi casi, ci sono buoni risultati invece con la psicoterapia.

3 Risposte a “I disturbi dell’alimentazione: anoressia, bulimia, abbuffata.”

  1. Sembrano essere disturbi più diffusi tra il genere femminile che in quello maschile, almeno in apparenza, come mai ? E’ così, oppure è soltanto un ‘ impressione ? Ci sono statistiche e studi al riguardo ? Si puo’ parlare di disturbi di genere ?

    1. Fino a qualche anno fa si poteva senza dubbio parlare della quasi totalità del genere femminile.
      Ancora oggi comunque la prevalenza nell’arco della vita dell’anoressia è di dieci volte superiore rispetto a quello registrato ne maschi [manuale di psichiatria -Il pensiero scientifico editore- pg 490]
      La più alta prevalenza del sesso femminile va ricercata senza dubbio nei fattori culturali.
      C’è anche da dire che la divisione netta tra i vari disturbi di fatto non esiste, è per uso didattico, infatti molte volte il disturbo è misto, in ogni caso è sempre necessaria una terapia familiare.
      Una pubblicazione molto interessante potrebbe essere anche se un po’ datata: Miller CA, Golden NH . an introduction to eating disorders: clinical presentation, epidemiology and prognosis. Nutr Clin Pract 2010

  2. I disturbi di alimentazione sono molto subdoli, soprattutto l’anoressia e la causa va ricercata nel soggetto, premettendo che il fattore genetico è una causa predisponente. Per curarla è necessario che il paziente prenda coscienza di essere malato e per l’anoressia questo è molto difficile, proprio perché la capacità di riuscire a mantenere il controllo genera soddisfazione, fino a quando appunto non subentra la distorsione dell’immagine corporea che rende tutto molto più difficile. Si cura con la psicoterapia, agendo sul quel meccanismo che porta a spostare il reale disagio sul proprio corpo, non è semplice ma possibile e la collaborazione di tutti coloro che sono vicini al paziente è necessaria.

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