La sala d’attesa – Topolino 3231

Questa settimana Topolino libretto contiene la seconda parte di una storia in tre episodi di una saga molto importante che vede il ritorno del nemico di Paperone Famedoro Cuordipietra e di Gedeone Paperone fratello del multimiliardario.

Zio Paperone e il segreto di Cuordipietra

soggetto e sceneggiatura di Francesco Artibani

disegni di Alessandro Perina

 

E’ ancora presto per poter dare un giudizio definitivo, che arriverà la prossima settimana con la conclusione della storia, ma delle impressioni preliminari credo sia possibile darle.

La prima puntata pur essendo solo d’introduzione non mi aveva del tutto convinta, non tanto per il soggetto, quanto per la totale assenza di sottotesti e di piani narrativi.

Tutta l’azione si svolge in un modo troppo veloce senza quel pathos necessario a creare empatia con la situazione se non proprio con i personaggi.

Questa sensazione ha continuato a persistere anche in questo seconda parte, dove Famedoro Cuordipietra ha già svelato i suoi intenti criminosi e mette in atto il suo piano di sconfiggiere una volta per tutte Paperone.

Francesco Artibani racconta tutto in modo ineccepibile da maestro quale è, ma tutto appare come ho detto in precedenza troppo veloce, i nipotini che prima accettano di passare dei giorni con Famedoro e poi capiscono le sue intenzioni; Zio paperone che parte per la giungla e trovando il fratello, che non vede da tempo legato e sotto tiro del suo rapitore, non trova di meglio da dire che “Siamo venuti a salvarti, ma se disturbiamo possiamo anche tornarcene a casa subito”.

Insomma caratteristiche tipiche dei personaggi che però appaiono del tutto fuori luogo nel contesto peculiare e particolare in cui ci troviamo: la comparsa dell’arcinemico, prima presentatosi come redento per poi rivelarsi il solito perfido e il ricongiungimento col fratello quasi mai frequentato.

Una cosa che mi era parsa molto interessante era la presenza del fratello di Famedoro che si presume essere morto, ma purtroppo anche questo si è rivelata una parte inventata del piano del malvagio Cuordipietra.

Il giudizio è in ogni caso sospeso, dato che manca il gran finale che potrebbe dare una nuova luce a tutta la vicenda; in questo caso, però, la storia andrà letta di nuovo e tutta insieme.

 

Qui Quo Qua e lo scherzetto di Halloween

soggetto e sceneggiatura di Federico Buratti

Disegni di Roberto Vian

Deliziosa avventura in onore di Halloween, festa che io adoro, per i costumi a tema horror, per la complicità tra adulti e bambini attraverso il famoso “Trick or Treat”, un gioco che li vede coinvolti entrambi nell’addobbare la casa o nel mascherare se stessi.

Nella notte delle streghe Qui Quo Qua si trovano a girare per le case di amici e parenti che personalizzano a loro modo la tradizione, regalando dolcetti molto particolari; è quando arrivano al deposito che quella che è una storia quasi commemorativa diviene un vero omaggio al Canto di Natale di Dickens, molto più semplice, molto più immediata, in cui Amelia fa le veci di Jacob Marley e insegna a Paperone lo spirito di Halloween.

Non ci sono molti piani di lettura, ma è comunque piacevole e i disegni di Vian sono meravigliosi.

Zio Paperone e la zucca Magica

soggetto e scieneggiatura di Bruno Sarda

disegni di Marco Meloni

Altra storia a tema Halloween che risulta più veloce e più immediata, la base è una interaizone tra Paperino e Paperone, lo zio ordina di fare qualcosa, il nipote si rifiuta, piomba dall’alto la lista dei debiti.

Un orto da coltivare, una zucca con cui vincere un concorso, un’Amelia che vuole la numero uno.

Una breve piacevole e che come tale non offre nè spunti di riflessione nè analisi più approfondite.

 

Pippo, Minni e la poetica a sorpresa

soggetto e sceneggiatura di Monica Mazzoni

disegni di Giorgio Di Vita

 

Brevissima storia basata sulla commedia degli equivoci, molto divertenti le associazioni tra le comuni icone del pc e le reali rappresentazioni nella vita reale.

Finale assurdo, ma divertente per il totale non-sense che esprime.

 

Paperinik e la minaccia diamantofaga

soggetto e sceneggiatura di Jannik Thalbitzer Thiberg

disegni di Flemming Andersen

Storia più lunga, ma lineare e che corre sul solo piano narrativo, o almeno io non sono riuscita a cogliere nessun sottotesto e nessun messaggio, se non quello di divertire con un intreccio piuttosto elaborato e una serie di gag che strappano più di un sorriso.

Paperinik si trova a dover fronteggiare un supercattivo, inizialmente non ci riesce poi invece lo sconfigge, ma alla fine a farne le spese sarà sempre il povero Paperino.

Spero di non essermi dilungata troppo e di avervi invogliato a comprare questo numero di Topolino!

A presto con altri fumetti e a domani per la pillola del mattino.

Una risposta a “La sala d’attesa – Topolino 3231”

  1. Difficile non conocordare, con la sola differenza che la mia fiducia in Artibani è immensa, nonostante tutto, e quindi sono certo che ci saprà sorprendere.

    Carina la prima di Halloween, la seconda sa di già visto, mentre la breve pippesca riflette perfettamente la logica del protagonista.

    Quanto alla Danese, per essere una Danese con Paperinik regge bene, meglio di tante storie insulse fatte in Italia quando il personaggio s’era ridotto ad una macchietta, pur restando lontana dai fasti paperinikeschi delle migliori storie di casa nostra. In ogni caso è benvenuta.

    Tuttavia, non posso fare a meno di notare come sia nella seconda di Halloween, sia nella Danese, stia sempre venendo meno lo stile nel raffigurare al meglio i becchi dei paperi. D’accordo, non è facile. Ma a raffrontarli con quelli raffigurati da Perina e Vian, c’è un abisso d’espressività, di proporzione e financo di “posizionamento corretto dell’appendice”!

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