La sala d’attesa: Julia 229 – Allucinazioni

 

Salve a tutti miei (pochi) affezionati lettori,

stasera inauguriamo questa sezione con una serie Bonelli :

 Julia – Le avventure di una criminologa

Leggo questo fumetto dal primo numero, ricordo con precisione il giorno, 1 ottobre 1998, ero a Milano con il mio babbo per assistere alla prima a La Scala de “L’ elisir d’amor” di Gaetano Donizetti; la mattina uscendo per visitare Milano,mi immersi nell’avvolgente nebbia milanese e alla prima edicola comprai questa nuova testata, che mi incuriosiva e che non avrei mai lasciato.

Julia è un personaggio multisfaccettato, una personalità spigolosa e molto determinata, non sarebbe la mia migliore amica; ma c’è qualcosa in lei che attrae, è tridimensionale e il suo autore Giancarlo Berardi, è uno che sa scrivere, ma c’è un ma…

Se i primi tre numeri sono meravigliosi, perché vomitano realtà in ogni pagina,negli anni l’aspetto squisitamente psicologico ha lasciato il posto alla componente familiare, sentimentale e d’azione.

Infatti Julia è una criminologa, professoressa universitaria che collabora con la procura disegnando il profilo dei criminali per aiutare le forze dell’ordine a catturare i criminali.

Se questo era vero agli albori, lo è diventato sempre più di rado ai giorni nostri, ma la penna del suo autore fa si che sia davvero difficile abbandonare la serie, anche perché all’improvviso escono numeri come quello di questo mese che lasciano meravigliati  per la perfezione che incarnano.

“Allucinazioni” è sceneggiato da Berardi e Mantero , i disegni sono di Marinetti e la storia è davvero ben scritta, con ritmi narrativi che non permettono di staccare gli occhi dal foglio, le incursioni della vita personale della protagonista sono ridotte ai minimi termini e per quasi tutto l’albo non si riesce a capire cosa stia accadendo.

I personaggi recitano tutti in modo eccepibile e molti dei teatrini che spesso risultano fini a se stessi, in questo caso diventano funzionali ad un’avventura che colpisce nel profondo per l’intensa attinenza alla realtà e per l’inquietudine che imperversa per tutta la lettura.

Una curiosità, forse un errore, che in un blog di medicina non poteva mancare: l’uso di un farmaco il Contramal, che in realtà è un antidolorifico, viene utilizzato come un eccitante; per chi ne faccia uso: state tranquilli non vi accadrà mai quello che accade al personaggio dell’albo.

Spero di avervi fatto compagnia tra una pillola e un’altra e di aver stuzzicato la vostra curiosità verso questa serie, se ancora non la conoscevate.

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