La pillola del mattino: La realtà che mi sta intorno

So che dovrei parlare di malattie e di medicina, questo mi sono sempre ripromessa di fare, ma in questi giorni proprio non posso fare a meno di riflettere e cercare di riflettere con voi riguardo a quello che sta accadendo in Italia.

La vicenda del Salone del libro mi ha molto toccata, poiché l’argomento mi interessa da tutti i punti di vista.

Ho adorato il modo in cui Zerocalcare e Wu Ming, insieme con Carlo Ginsburg hanno affrontato un problema politico e, credo, di coerenza.

L’ho adorato perché è il modo che ho sviluppato negli anni per affrontare questo tipo di problema: se fai parte di un gruppo, qualunque gruppo, o ne accetti le regole o te ne vai, non credo che sia giusto imporre il proprio punto di vista.

Nella mia piccola esperienza avrei voluto, una decina di anni fa, convenzionarmi col servizio sanitario nazionale, ma poi col tempo, rendendomi conto che quell’organizzazione non era adatta al mio modo di intendere la professione, ho preferito uscire e lavorare in libera professione: questo mi è costato molto, sia intermini di tempo libero che di guadagno, ma c’era un’idea alla base, ed è quella che mi definisce.

Così Zerocalcare e gli altri hanno solo fatto questo: si sono allontanati da un luogo in cui non stavano bene, in cui non si sentivano a loro agio, rimettendoci in prima persona (Zerocalcare non ha bisogno di visibilità, su questo siano tutti d’accordo) e non credo che certe decisioni siano semplici da prendere, perché le critiche sono comunque pesanti da sostenere e non sempre si è pronti ad esserne sommersi.

Non credo sia stato un boicotaggio come la pensano molti, credo che come sempre accade il fine di certe rappresentazioni sia il profitto, appunto in termini di visibilità e e di soldi, quindi ognuno cercherà di seguire la strada che preferisce, il proprio tornaconto personale oppure l’idea ancora evanescente che aspetta solo di essere concretizzata.

Così credo che si debba fare in un paese che vuol essere Libero, tutti possono esprimere la loro idea, tutti possono anche dichiararsi fascisti, ma tutti devono poter scegliere con chi condividere i suoi spazi e il suo tempo: perché anche se si vieta di esprimere quelle idee, quelle idee esistono e  se ci sarà chi le segue e ci crede non servirà emanare leggi, arrestare o imbavagliare, alla fine le leggi saranno cambiate.

Per questo motivo credo che quello che ha fatto Zerocalcare sia la scelta migliore:

tu parla, esprimi, pubblica, io, se permetti, vado da un’altra parte.

 

 

 

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