La pillola del mattino: come si può capire se un farmaco può essere assunto durante l’allattamento

Argomento un po’ di nicchia, ma spero possa risultare interessante e utile.

Come si sa l’allattamento al seno è il miglior modo di nutrire un neonato, quando sia possibile.

Il latte materno diminuisce sia il rischio di contrarre malattie infettive che quello di sviluppare il diabete.

Spesso però le madri che allattano vengono curate meno, proprio per la paura di danneggiare il piccolo attraverso il farmaco che si trova nel latte, oppure interrompono l’allattamento prima del tempo.

La concentrazione del farmaco nel latte materno è determinata dal farmaco presente nel plasma: minore sarà nel plasma, minore sarà nel latte.

Per calcolare la quantità a cui è esposto il bambino il vostro medico utilizzerà il RID (relative infant dose) o dose materna aggiustata per peso: il rapporto tra dose assunta dal bambino e la dose assunta dalla madre.

RID= assunzione giornaliera da parte del bambino di un farmaco diviso per l’assunzione giornaliera da parte della madre.

Per esempio: una madre assume 30 mg di metoclopramide (Plasil per esempio) al giorno per sette giorni.

La madre pesa 63 kg e il bimbo 7 kg il RID sarà del 4%

I farmaci con un RID inferiore al 5% sono ben tollerati.

Se l’argomento interessa e volete che approfondisca non avete che da chiedere!

 

Bibliografia:

1. Adverse Drug Reaction Bulletin AD n. 256/2020

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.