La passeggiata settimale: specchi che riflettono altri specchi


Buongiorno a tutti,

non so se avrete notato la mia assenza in questi giorni: stavo riflettendo.

Mio marito dice sempre che sono soggetta a delle fasi di turbolenza in cui i vari strati della mia coscienza si alterano, si sovrappongono e creano in me uno stato di agitazione in cui rivaluto quello che ho fatto nell’ultimo periodo (nella fattispecie quello che ho fatto dall’ultimo momento di turbolenza)

In questa settimana ho avuto modo di riflettere su molte cose, sopratutto riguardo al mio rapporto con i pazienti, sul mio tentativo, forse mosso dalle migliori intenzioni di aiutare il più persone possibile, nel modo più completo.

Se il fine può sembrare nobile e giusto, mi sto rendendo conto che non è così: il paziente o i parenti del paziente sono al primo posto non io e la mia vanagloria.

Faccio ammenda qui per ogni volta che ho cercato di “imporre” il mio modo di vedere la realtà, di dare consigli proponendo una visione alternativa della situazione: la mia.

Tutto è nato, sembra strano, da una discussione sulla possibilità di obiettare se si è medici e nello specifico antiabortisti.

Ho sempre pensato che a spingere le scelte e i giudizi delle persone e in particolar modo miei dovesse essere l’Ideale di Libertà, per cui ritengo giusto che una donna possa abortire e che un collega possa obiettare;

come concliare queste due cose?

o col mercato libero o con lo Stato che difenda un diritto che esso stesso ha concesso.

In parole povere permettendo solo a chi non obietta di lavorare nel SSN oppure assicurando la presenza di non obiettori all’interno dello stesso in numero sufficiente a soddisfare la richiesta dei cittadini.

Ero convinta e lo sono ancora, ma cosa mi è successo in questi giorni?

Mi sono imbattuta in pareri discordanti, pareri per cui un collega che voglia fare una scelta, come essere ginecologo, debba rinunciarvi a causa della possibilità di dover praticare l’aborto: se una specializzazione contiene tra i compiti quello di praticare l’aborto o prendi tutto il pacchetto o ne scegli un’altra.

Mi sono trovata in confusione, tra la coerenza di una scelta e la capacità di autodeterminarsi come individuo.

Non vi nascondo che ho avuto un grosso blocco, poi come al solito è venuto in soccorso mio marito, in una bellissima e importante dicussione sel concetto di Libertà.

Ha posto la luce sul fatto che la libertà assoluta non è necessariamente un concetto positivo, perché significa avere la possibilità di agire senza che vi siano conseguenze, né emotive, né reali.

Io non sono libera, pur credendo di esserelo, perché quei limiti emotivi mi determinano e mi guidano, guidando anche il mio modo di interpretare la realtà e di conseguenza le situazioni in cui i pazienti si vengono a trovare.

Questo non è, forse, sbagliato, ma difficile da gestire, perché mi trovo nella posizione di difendere i valori in cui credo  e di rispettare i tempi e la storia di ognuna delle persone che ho davanti, senza pormi su un gradino superiore ad esse.

Quel punto di vista sull’obiezione mi ha posto di fronte alla mio modo errato di affrontare le opinioni a me discordanti: partire dal mio punto di vista, che è opinabile, sempre.

Quello che conta in una discussione è la premessa ed era la mia premessa ad essere sbagliata: la Libertà non è un Ideale perfetto, ha molte facce, posso sceglierne una, farla il mio faro, ma non posso imporla come quella Vera.

Da oggi cercherò di ascoltare di più, di cercare di comprendere di più, sia nel virtuale, che e sopratutto nel reale e chiedo scusa a tutti coloro che in qualche modo ho aggredito con la mia stupida presunzione di sapere come stanno le cose.

 

 

 

 

2 Risposte a “La passeggiata settimale: specchi che riflettono altri specchi”

  1. falcone diceva se vuoi scopèrire la verità segui i soldi… ( non a caso i 4 in ospedale erano ginecologi… caso mai obbiettori?)

    1. Non so, forse, il caso dei quattro obiettori di Prato, che sono stati accusati di effettuare visite in ospedale durante l’orario di lavoro, facendosi pagare a nero, credo sia un discorso diverso.
      Quello che vorrei sottolineare è il concetto di Libertà, non di Legalità.

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